Pan bauletto alla zucca

INGREDIENTI:

  • 70g zucca cruda
  • 300g farina tipo 1 (o quella che preferite)
  • 80g lievitino (ricetta qui)
  • 20g zucchero
  • 30g olio evo
  • 120g acqua
  • 7g sale

PROCEDIMENTO:

Cuocere la zucca in abbondante acqua, oppure a vapore, fino a quando sarà morbida. Schiacciarla con una forchetta formando una purea che uniremo, una volta fredda, alla farina, il lievitino e lo zucchero nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio versando a fino l’acqua e attendere che si formi la palla di impasto. Aggiungere l’olio e lasciare che l’impasto lo assorba completamente, quindi aggiungere il sale e impastare ancora un paio di minuiti.

Versare il composto su un piano da lavoro infarinato e praticare un primo giro di pieghe a 3; disporre l’impasto in un recipiente con chiusura ermetica unto e lasciare lievitare un’ora a temperatura ambiente. Praticare un altro giro di pieghe e mettere nuovamente a lievitare nel contenitore ma in forno spento con luce accesa per 3 ore.

Su un piano infarinato versare l’impasto, pesarlo, e dividerlo in due parti. Per ogni pezzo di impasto praticare una volta le pieghe a 3, poi girare il composto di 90 gradi e arrotolarlo più stretto possibile su se stesso chiudendo pizzicando alla fine del rotolino. Disporre i due pezzi di impasto in una teglia da plum cake da 20/24 cm rivestita di carta forno e mettere in forno spento con luce accesa a lievitare per 4/5 ore. 

Cuocere a 200° per 15 minuiti circa, quando la superficie sarà brunita, coprire con un fogli di carta alluminio e cuocere altri 20/25 minuti.

Far raffreddare il pane su una gratella e tagliare solo una volta completamente freddo. Si conserva in un sacchetto di carta a sua volta in uno di plastica per 4/5 giorni oppure potete congelarlo a fette e scaldare quello che volete al momento del bisogno.

Panettone Astronomico

INGREDIENTI PER IL PANETTONE:

  • 50g lievitino (ricetta qui) [o 5g di lievito di birra fresco o 2g di lievito di birra secco+40g di acqua tiepida+mezzo cucchiaino di zucchero]
  • 250g farina Manitoba
  • 170g latte di soia senza zucchero tiepido (o latte vegetale che preferite)
  • 50g zucchero di canna
  • 40g burro vegetale (io di soia)
  • la punta di un coltello di vaniglia in polvere

INGREDIENTI PER LA FARCIA:

  • 125g yogurt di soia senza zucchero colato per 12 ore
  • 15g zucchero a velo vanigliato
  • due cucchiai di canditi
  • due cucchiai di crema di nocciole
  • 7 nocciole
  • un cubetto di cioccolato fondente
  • due cucchiai di Nocciotella (ricetta qui)
  • un cucchiaio di cocco rapè
  • 4 cucchiai di burro di arachidi
  • 2 cucchiai di composta di lamponi (o fragole [ricetta qui] o ciliegie [ricetta qui])

PROCEDIMENTO:

Per prima cosa mettere a colare lo yogurt di soia versandolo su un colino rivestito di una garza pulita. [Se utilizzate il lievito di birra scioglietelo in 40g di acqua tiepida e mezzo cucchiaino di zucchero mescolando fino a quando l’acqua sarà torbida. Quindi aggiungetelo al posto del mio lievitino di lievito madre insieme agli altri ingredienti e seguite la ricetta che sto per descrivere.]

Mettere il lievitino, la farina, la vaniglia e lo zucchero nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio lentamente versando a filo il latte vegetale tiepido. Lasciare che si formi una palla di impasto e intanto sciogliere a bagnomaria o in microonde il burro. Versare il burro nella planetaria e impastare alla minima potenza per un paio di minuti. Quando l’impasto inizia ad assorbire il burro aumentare la velocità. Impastare fino a quando il composto sarà attaccato completamente al gancio e la ciotola sarà pulita, in questo modo l’impasto sarà ben incordato e facile da maneggiare.

Versare il composto su un piano da lavoro imburrato o infarinato e praticare delle pieghe formando un panetto compatto e liscio; pirlare creando una cupola densa e omogenea. Adagiare l’impasto nel recipiente della planetaria, coprire con pellicola da cucina e mettere a lievitare in forno spento ma con luce accesa per 12 ore. Io lo preparo la sera e lo lascio lievitare tutta la notte. [Se usate lievito di birra questo passaggio di attesa sarà molto più breve, non più di 3/4 ore o fino a quando l’impasto sarà triplicato di volume.]

La mattina successiva, o trascorse le 12 ore [o le 4 ore], prendere l’impasto lievitato, versarlo su un piano da lavoro, praticare un giro di pieghe a tre e pirlare formando una cupola densa e soda. Rivestire una teglia di metallo per panettone di carta forno o usare un pirottino di carta per panettone da 500g e adagiarvi al suo interno l’impasto pirlato. Far lievitare in forno spento ma con luce accesa fino a quando la cupola raggiungerà il bordo della teglia. A me ci sono volute circa 3 ore ma dipende dalla temperatura che c’è nel vostro forno quindi valutate voi. [Ci vorrà più o meno lo stesso tempo anche se userete lievito di birra.]

Quando il panettone avrà raggiunto e superato il bordo del pirottino cuocere in forno statico a 170 gradi per 15 minuti, quindi coprire con un foglio di carta alluminio e proseguire la cottura per altri 20 minuti. Io ho usato la sonda e l’ho tolto dal forno quando il suo interno misurava 94 gradi ma in generale la cottura dovrebbe essere perfetta dopo 30/35 minuti. Se avete usato una teglia di metallo togliere il panettone dalla teglia eliminando la carta forno e lasciarlo raffreddare completamente su una gratella. Se invece avete usato un pirottino di carta, appoggiate il panettone sulla gratella così come lo sfornate e aspettate che sia ben freddo.

Io di solito lo faccio il giorno prima per poi farcirlo il giorno dopo. Riposare un giorno intero gli permette di ottenere la consistenza perfetta per essere tagliato e farcito.

Tagliare il panettone, ormai freddo, a fette di circa un centimetro ciascuna formando almeno 8 dischi di pane senza contare il cappello che servirà solo come guarnizione.

Dopo 12 ore in frigo lo yogurt sarà diventato denso come un formaggio spalmabile. Metterlo in una ciotola e aggiungere lo zucchero a velo mescolando bene. Tagliare i canditi a pezzetti non troppo piccoli e le nocciole e il cioccolato a pezzi grossolani. Ora siamo pronti a farcire.

Appoggiare il disco più basso su un piatto, spalmare la crema di yogurt in modo uniforme e decorare la superficie con i pezzi di canditi. Appoggiare due dischi di pane sopra la farcia allo yogurt e procedere a farcire il secondo strato. Spalmare la nocciotella uniformemente sul pane e decorare la superficie con il cocco rapè coprendo il tutto con due dischi di pane. Spalmare due cucchiai di burro di arachidi, poi spalmare sopra ad esso la composta di lamponi e infine spalmare gli altri due cucchiai di burro di arachidi sul disco di panettone che coprirà la confettura. In questo modo il pane non si bagnerà e potrete gustarlo con calma senza che la composta di lamponi coli negli altri strati. Infine procediamo a farcire l’ultimo strato, il quarto. Adagiare un ulteriore disco di pane e spalmare la crema di nocciole uniformemente decorandone la superficie con le nocciole e il cioccolato a pezzi, richiudendo con l’ultimo disco di panettone.

Prima di chiudere con il cappello praticare un taglio a croce formando 4 spicchi per ogni ripieno. A questo punto adagiare il cappello sulla sommità degli strati e decorare la superficie con zucchero a velo.

Consiglio di farcire il panettone poco prima di gustarlo, ed eventualmente conservare in frigo in un contenitore ermetico per un paio di giorni.

Queste sono solo idee di farciture ma potete sostituire ciò che volete con quello che più vi piace; per esempio potete farcire uno strato con crema pasticciera e frutti rossi oppure con burro di arachidi e fette sottili di banana oppure ancora con una confettura di mele arricchita da uvette e pinoli o con un semplice velo della vostra confettura preferita. Date sfogo alla vostra fantasia e sarà un successo assicurato.

Ciambellone banane e burro di arachidi (senza zucchero e senza olio)

INGREDIENTI:

  • 2 banane mature
  • 70g datteri
  • 130g farina tipo 1 (o quella che preferite)
  • 130g latte vegetale senza zucchero (io soia)
  • 2 cucchiai burro di arachidi
  • una manciata di arachidi per decorare
  • mezzo cucchiaino di bicarbonato

PROCEDIMENTO:

Frullare i datteri in un trita tutto fino a ottenere una crema molto densa. Aggiungere le banane tagliate a pezzetti e frullare ancora. Versare il composto in una ciotola e aggiungere la farina, il latte e il burro di arachidi. Amalgamare bene il tutto con una frusta fino a ottenere un composto denso e liscio e infine aggiungere il bicarbonato mescolando velocemente per un paio di minuti. 

Imburrare e infarinare una teglia per ciambella da 12/15 cm e disporre sul fondo le arachidi tagliate grossolanamente. Versare sopra ad esse l’impasto e cuocere in forno ventilato a 180 gradi per 35 minuti circa.

Far raffreddare 10 minuti il ciambellone prima di sformarlo, dopodichè lasciarlo raffreddare completamente su una gratella prima di gustarlo. 

Si conserva in una tortiera per 3/4 giorni oppure si può congelare a fette e scaldare in un tostapane al momento o in forno per qualche minuto a 170°.

Panettone basso vegano

INGREDIENTI PER IL PRIMO IMPASTO:

  • 120g lievitino (ricetta qui)
  • 200g farina w400 (o Manitoba)
  • 50g zucchero bianco
  • la scorza di una arancia bio
  • mezzo cucchiaino di curcuma
  • 15g sciroppo d’acero
  • 100ml latte di soia senza zucchero tiepido
  • 35g burro vegetale
  • 20g olio di semi di girasole

INGREDIENTI PER IL SECONDO IMPASTO:

  • 100g farina w400 (o altra farina che avete usato nel primo impasto)
  • 35g zucchero bianco
  • 50g latte di soia senza zucchero tiepido
  • 25g burro vegetale
  • 100g gocce di cioccolato fondente (o le sospensioni che preferite)
  • farina q.b. per infarinare il cioccolato

PROCEDIEMENTO PER IL PRIMO IMPASTO:

Mettere lievitino, farina, zucchero, scorza di arancia e curcuma nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio versando a filo il latte tiepido lasciando che si formi un impasto. Aggiungere lo sciroppo d’acero e aspettare che l’impasto lo incorpori perfettamente, quindi aggiungere metà del burro sciolto quasi completamente in precedenza al microonde o a bagnomaria. Impastare pazientemente prima al minimo, in modo da non far fuoriuscire dal recipiente il burro, e successivamente a media velocità fino a quando il composto avrà assorbito tutto l’ingrediente, quindi aggiungere il resto del burro e procedere nello stesso modo. Una volta incorporato tutto il burro, ci vorranno circa 10 minuti, aggiungere l’olio di semi e impastare fino a completo assorbimento.

L’impasto sarà pronto quando sarà morbido, leggermente appiccicoso, facilmente staccabile dalla ciotola e ben legato, tirandolo dovete sentire una pressione che lo tira dalla parte opposta a quella che state tirando voi.

Versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare delle pieghe a schiaffo, alzando l’impasto con le mani dal centro del composto e ripiegandolo su se stesso “schiaffandolo” sul tavolo: riprendere l’impasto dal centro, alzarlo fino a staccarlo dal tavolo e ripiegare i lembi su se stessi schiaffandolo. Procedere in questo modo, girandolo di 90 gradi se dovesse servire, fino a quando otterremo una cupola densa, liscia e omogenea che andremo a pirlare per renderla compatta e uniforme. Ungere con un filo di olio di semi il fondo del recipiente della planetaria e adagiare l’impasto pirlato al suo interno coprendo l’apertura della ciotola con la pellicola trasparente. (io ho usato un coperchio di silicone riutilizzabile e ha funzionato perfettamente)

Mettere a lievitare il contenitore a 26 gradi costanti per 10 ore circa. Io ho un lievitatore, quindi la temperatura è rimasta costante ma se utilizzerete il forno spento ma con luce accesa per la lievitazione vi consiglio di verificare precedentemente, magari il giorno prima, la temperatura che resta costante al suo interno senza aprirlo per più ore. Vi basterà mettere un termometrio digitale, anche di quelli che segnano il meteo, all’interno del forno e controllare dopo 3/4 ore che temperatura segna. Se possedete un termometro laser ancora meglio, misurate il centro del forno a distanza di ore per un paio di volte e avrete un’idea della temperatura sul quale tarare la vostra lievitazione.

Il panettone non dovrebbe mai lievitare a meno di 24 gradi per una perfetta lievitazione, ma in base alle vostre disponibilità dovrete variare il tempo di lievitazione statica. Se avrete una condizione di 24 gradi quasi sicuramente vi serviranno 12/14 ore prima di passare al secondo impasto; se avrete 28 gradi non superate le 8 ore e se avrete 30 gradi potrebbero bastarvi 5/6 ore. sopra i 30 gradi rischia di inacidirsi il lievito e vi sconsiglio di pensare a questa opzione.

Trascorsa la prima lievitazione l’impasto dovrà essere triplicato di volume. Schiacciare l’impasto con le mani delicatamente e passare al secondo impasto.

PROCEDIMENTO SECONDO IMPASTO:

Aggiungere al primo impasto la farina e lo zucchero e impastare con il gancio versando il latte tiepido lentamente. Quando si sarà formato l’impasto aggiungere il burro sciolto precedentemente, in microonde o a bagnomaria, mettendo l’impastatrice al minimo della potenza. Lasciare che inglobi piano piano tutto il grasso e poi aumentare la velocità per staccare dalle pareti l’impasto e incordarlo.

Quando l’impasto risulterà ben amalgamato e liscio infarinare le gocce di cioccolato, con un cucchiaino di farina, aggiungerle al composto e continuare a impastare fino a quando saranno perfettamente amalgamate e uniformi. Per incorporare la farcia alla perfezione io trovo utile spegnere la planetaria ogni tanto, pulire il gancio dell’impasto, schiacciarlo bene sul fondo con una spatola e riazionare la planetaria. In questo modo il processo sarà più rapido.

Una volta incorporati gli ultimi ingredienti versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare ancora le pieghe a schiaffo con il procedimento spiegato sopra. Pirlare e adagiare il composto in una teglia per torte con anello rimovibile del diametro di 25 cm circa precedentemente imburrata e rivestita sia sul fondo che sui bordi di carta forno. Io ho tagliato due strisce di carta forno alte quanto il bordo della teglia e le ho incollate sulla superficie con il burro. Per quanto riguarda la parte sotto della teglia ho tagliato un quadrato di carta forno poco più grande del diametro della teglia e poi ho chiuso l’anello sopra di essa creando la base per il panettone. Ho poi ritagliato l’eccesso di carta e ho adagiato l’impasto.

Mettere il panettone a lievitare a 26 gradi, o alla temperatura di cui disponete, per 6 ore circa o fino a quando la cupola del dolce arriverà al bordo del della teglia superandola leggermente e l’impasto dovrà aver riempito completamente la superficie della teglia. A me sono servite 6 ore a 26 gradi ma valutate voi in base alle vostre condizioni; deve essere un luogo senza spifferi e siate delicati nel inserirlo e nell’estrarlo prima di cuocerlo.

Quando sarà il momento di cuocerlo scaldare il forno a 170 gradi in modalità statico e solo quando sarà ben caldo inserire il panettone al piano più basso del forno, non appoggiato sul fondo del forno, chiudendo subito la porta. Cuocere per 15 minuti circa, o fino a quando la cupola sarà ben dorata, poi aprire il forno coprire il panettone con un foglio di carta alluminio, richiudere subito lo sportello e lasciare cuocere ancora 35/40 minuti. La cottura perfetta del panettone è quando il suo centro misura 90 gradi ma siccome non tutti possiedono un termometro adatto io mi regolo con il profumo e i tempi. Questo panettone, con queste dosi e questo procedimento ha raggiungo i 90 gradi dopo 50 minuti di cottura. Valuta le tue condizioni e cerca di considerare se il tuo forno cuoce velocemente, lentamente, se di solito la cottura è uniforme e varia la tempistica. Ti consiglio di non variarla di molto comunque, considera che è un panettone dal peso notevole e ha bisogno di tempo per cuocere tutta la sua struttura. Se invece possiedi il termometro per cibi puoi inserire la sonda al centro del panettone dopo circa 40 minuti di cottura e aspettare che raggiunga i 90 gradi, se è un termometri che ha il display esterno al forno oppure se possiedi un termometro da inserire e poi rimuovere ti consiglio di farlo dopo la prima ora di cottura. Prima rischi di compromettere lo sviluppo del panettone e quindi la sua cottura omogenea. Un’altro consiglio per una cottura perfetta è imparare a riconoscerne il profumo: quando il profumo nella stanza sarà avvolgente, che non sappia di bruciato ma che vi ricorda quando aprite un sacchetto di panettone acquistato quello è un parametro che fa sperare a un’ottima cottura.

Una volta cotto, togliere l’anello della teglia, rimuovere la carta forno, se è ben cotto sarà un passaggio facile, e lasciarlo raffreddare completamente su una gratella. Se avrete seguito tutti i passaggi e la cottura sarà perfetta non si abbasserà. Lasciare raffreddare completamente prima di tagliarlo o di imbustarlo.

Se volete conservarlo nel tempo, massimo un mese, per regalarlo o farne scorta vaporizzate la superficie del panettone con alcool per alimenti (quello bianco) e allo stesso modo spruzzare altro alcool all’interno di un sacchetto per alimenti trasparente. Inserire il panettone, togliere l’aria e sigillare con uno spaghetto metallico. Conservare il luogo fresco, non meno di 20 gradi, e asciutto per non più di un mese.

Se invece lo volete gustare nei giorni successivi alla cottura vi basterà conservarlo in un sacchetto per alimenti e chiuderlo con uno spaghetto di metallo o una pinza per biscotti dopo ogni occasione. In questo caso resta morbido e fragrante fino a 10 giorni.

Potete variare la farcitura a vostro piacimento, ma non potete variare dosi e ingredienti diversi dalla farcia per ottenere un panettone come in foto. Ricordate di infarinare sempre l’ingrediente che avete scelto prima di inserirlo all’interno dell’impasto. Condividi questa ricetta!

Panettone gastronomico

INGREDIENTI (per un panettone da 400g circa):

  • 40g lievitino (ricetta qui)
  • 200g farina Manitoba
  • 150g latte soia senza zucchero
  • 20g burro di soia (o altro burro vegetale)
  • 10g olio di semi di girasole
  • 10g zucchero
  • 7g sale

PROCEDIMENTO:

Mettere lievitino, zucchero e farina nel recipiente della planetaria e impastare con il gancio versando a filo e poco per volta il latte di soia tiepido. Quando si sarà formato un impasto sciogliere a bagnomaria, o nel microonde, il burro e versarlo nel recipiente. Impastare prima a velocità bassa e poi aumentare fino a media velocità per far assorbire completamente il burro (ci vorranno almeno 5 minuti). Una volta incorporato il burro unire l’olio e procedere nello stesso modo per farlo assorbire all’impasto, ovvero prima a velocità ridotto per poi aumentare. Quando il composto si staccherà dalle pareti impastando aggiungere il sale e impastare ancora per 2/3 minuti a media velocità.

L’impasto deve risultare incordato ovvero deve staccarsi completamente dalle pareti del recipiente della planetaria e dovete sentire una pressione che lo tira dalla parte opposta quando cercate di staccare l’impasto dalla ciotola.

Versare il composto su un piano da lavoro imburrato, o leggermente infarinato, e praticare qualche giro di pieghe a schiaffo cercando di formare una cupola densa e soda che pirleremo e adageremo in un recipiente con coperchio unto in precedenza. Mettere il contenitore in lievitatore a 26 gradi per 12 ore circa, o fino al raddoppio o, in alternativa in forno spento ma con luce accesa per 8/10 ore circa. Io lo impasto la sera prima di andare a dormire e lo lascio lievitare tutta la notte.

Trascorso questo tempo, il mattino seguente, versare l’impasto lievitato sul piano da lavoro e praticare due giri di pieghe a 3 formando una cupola densa e soda pirlando l’impasto, dopodichè adagiare il panetto nella teglia o nel pirottino. Io ho utilizzato una teglia antiaderente per panettone da 500g con anello rimovibile quindi ho unto la teglia con un filo di burro e l’ho rivestita di carta forno sui lati e sul fondo, ma se preferite potete utilizzare un pirottino di carta per panettone da 500g.

Mettere il panettone gastronomico a lievitare nuovamente in lievitatore a 28 gradi, o in forno spento ma con luce accesa, per 8 ore circa o fino a quando la cupola avrà raggiunto il bordo della teglia superandola leggermente.

Cuocere a 160 gradi in forno ventilato per 20 minuti circa, dopodichè coprire il panettone con un foglio di carta alluminio e continuare la cottura per altri 30 minuti circa o se possedete un termometri per alimenti fino a quando il cuore della veneziana misura 98 gradi.

Sfornare, togliere dalla teglia ,se avete scelto quest’ultima, rimuovere la carta forno e lasciare raffreddare completamente su una gratella; se avete usato un pirottino appoggiare semplicemente il panettone sulla gratella. Lasciare raffreddare completamente, ci vorranno almeno 8 ore e poi conservare in un sacchetto per alimenti di plastica chiuso ermeticamente con una molletta togliendo l’aria all’interno prima di chiuderlo.

Vi consiglio di gustarlo almeno 24 ore dopo averlo preparato, in questo modo il panettone gastronomico sarà perfetto in consistenza, facile da tagliare e farcire.

Tagliare almeno 9 dischi di panettone ne troppo sottili, ne troppo spesse, mezzo centimetro l’una circa, utilizzando un coltello dentellato per pane. Disporre lo strato più in basso appoggiato su un piatto, farcire e coprire la farcia con un altro disco di pane. Adagiare sopra il disco farcito un altro disco di pane, farcire e coprire con un altra fetta di panettone. Procedere in questo modo fino a esaurimento degli stati di panettone gastronomico. La cupola del panettone serve come guarnizione, di solito non si usa per farcire, quindi avrete 4 strati farciti e un cappello di decorazione.

In foto vedete 4 strati di farcitura partendo dal basso in questo ordine:

  • Salume vegano, formaggio spalmabile (ricetta qui) e maionese (ricetta qui)
  • Pesto (ricetta qui) e pomodorini tagliati a fettine sottili
  • Formaggio spalmabile (ricetta qui) con erba cipollina al suo interno e carciofi alla romana sottolio tagliati a fette
  • Hummus (ricetta qui) e pomodori secchi reidratati e tagliati a pezzetti.

Queste sono solo alcune idee che mi sento di consigliarvi, ma potete farcirlo in altri mille modi: con insalata russa (ricetta qui), seitan stonnato (ricetta qui), crema di zucca, asparagi e formaggio spalmabile, verdure saltate in padella o babaganush. Basterà solo dar sfogo alla vostra fantasia.

Una volta farcito, togliete la cupola e tagliate prima a metà, facendo attenzione a non rompere il pane e a non far fuoriuscire il ripieno e poi tagliate ancora formando 4 spicchi per ogni farcitura, posizionando solo dopo questo passaggio il cappello di pane, che avevamo accantonato, sulla sommità del panettone. In questo modo ognuno potrà servirsi del gusto che preferisce e l’effetto scenografico sarà davvero originale.

Si conserva previa farcitura per 2 settimane in un sacchetto ermetico per alimenti oppure una volta farcito in frigorifero per 2 giorni circa in um contenitore ermetico.

Hummus

INGREDIENTI:

  • 350g ceci precotti
  • il succo di 1 limone medio
  • mezzo cucchiaino di paprika dolce
  • 1 cucchiaio di tahin
  • 6/10 cucchiai di acqua

PROCEDIMENTO:

Mettere i ceci (scolati dalla loro acqua di cottura), la paprika, 6 cucchiai di acqua, la tahina e il succo di limone nel bicchiere del minipimer. Frullare a più riprese fino a formare una crema liscia e abbastanza densa. Se risulta troppo densa aggiungere altri 2/4 cucchiai di acqua e frullare ancora fino a ottenere la consistenza desiderata.

Da questa base potete creare tutti i tipi di hummus che preferite: potete aggiungere pomodori secchi, oppure carciofi sottolio, zucca cotta in forno, spezie come origano o rosmarino, peperoni, capperi o potete variare il legume sostituendolo con fagioli o lenticchie per esempio.

È perfetto per accompagnare verdure crude, per farcire un panino o da servire con verdure cotte e un cereale. Dategli una possibilità perchè poi non lo abbandonerete mai più!

Si conserva in frigo per 3/4 giorni in un contenitore ermetico e io vi consiglio di farlo in anticipo, per gustarlo freddo, condirlo con un filo di olio evo messo al momento sulla superficie e assaporarne il vero gusto inimitabile.

Albero di pane alle olive

INGREDIENTI:

  • 80g lievitino (ricetta qui)
  • 200g farina Manitoba
  • 200g farina tipo 1
  • 250ml acqua
  • 50g olio evo
  • 140g olive verdi denocciolate
  • 8g sale

PROCEDIMENTO:

Mettere nel recipiente della planetaria il lievitino e le farine; impastare con il gancio versando a filo e poco per volta l’acqua. Lasciare che si formi l’impasto e poi aggiungere l’olio impastando prima alla minima potenza e poi alzando la velocità. Una volta unito completamente l’olio aggiungere il sale, impastare qualche minuto e infine aggiungere le olive scolate dalla salamoia, asciugate con un panno e tagliate in 4 parti ognuna. Impastare per almeno 5 minuti; le olive bagneranno l’impasto quindi ci vorrà un po’ di tempo per incorporarle perfettamente (circa 5 minuti).

Versare l’impasto su un piano da lavoro infarinato e praticare due giri di pieghe a 3, pirlare l’impasto e dividerlo in 17 pezzi da circa 50g l’uno. Praticare due giri di pieghe a 3 per ogni pezzo di impasto e pirlare il paninetto formando una cupola densa e omogenea. Procedere in questo modo per ogni pezzo di impasto.

Preparare una teglia rivestita di carta da forno e adagiare i paninetti pirlati formando un albero; appoggiare sulla teglia il primo paninetto in alto e al centro e proseguire formando l’albero adagiando subito sotto altri due panini e ancora sotto 3 panini e ancora sotto 4 panini e infine gli ultimi 5. Gli ultimi due pezzi di impasto serviranno a creare il tronco dell’albero quindi adagiarli al centro, subito sotto l’ultimo strato dei paninetti. I panini non devono toccarsi in questa fase, ma devono essere abbastanza vicini per toccarsi durante la lievitazione e tenere insieme l’albero una volta cotto.

Mettere in forno spento ma con luce accesa a lievitare per circa 8 ore, o fino a quando i panini si toccheranno perfettamente. Trascorso questo tempo spennellare la superficie di ogni panino con un velo di olio evo e poi cuocere in forno statico a 190° per 30 minuiti circa.

Lasciare intiepidire e servire su un vassoio o come centro tavola per le tavole delle vostre feste. Si conservano in un sacchetto di carta a sua volta in uno di plastica per 4/5 giorni oppure potete congelarli e scongelarli 10 minuti in forno caldo.

Pane zucca

INGREDIENTI:

  • 65g lievitino (ricetta qui)
  • 100g semola di grano duro
  • 100g tritordeum (o altra semola)
  • 150g farina manitoba (o altra farina a scelta)
  • 150g purea di zucca
  • 5g olio evo
  • 10g sale
  • 100ml acqua
  • olio di semi di girasole q.b.
  • spago da cucina
  • semola e farina di riso q.b.

PROCEDIMENTO:

Frullare la zucca cotta rendendola crema e aggiungerla al lievitino e alle farine nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio aggiungendo a filo e poco per volta l’acqua fino a formare una palla di impasto. Aggiungere l’olio e lasciare che il composto lo inglobi completamente e poi unire il sale e impastare ancora un paio di minuti.

Versare l’impasto su un piano da lavoro e praticare un primo giro di pieghe, dopodichè riporre l’impasto pirlato in un contenitore ermetico e lasciare riposare a temperatura ambiente per mezz’ora. Trascorso questo tempo praticare un altro giro di pieghe e riporre di nuovo il composto nel contenitore ermetico e lasciare lievitare in forno spento ma con luce accesa per 4 ore. A questo punto prendere l’impasto, praticare un altro giro di pieghe e preparare un canovaccio pulito adagiato su una ciotola. Spolverare abbondantemente il canovaccio di semola di grano duro e farina di riso (o solo una della due) e adagiare la pagnotta ottenuta sul telino appoggiando a contatto con il tessuto la cupola dell’impasto. Chiudere bene i lembi di impasto che abbiamo pirlato pigiandoli tra di loro e spolverare anche la superficie di farina di riso e semola. Chiudere i lembi del canovaccio sulla pagnotta e mettere a riposare in frigo per 12/20 ore.

Scaldare il forno a 250° in modalità statico e intanto dare la forma alla pagnotta. Tagliare 5 pezzi di spago da cucina lunghi circa 40 cm, immergerli in una ciotola con olio di semi di girasole e lasciare che lo spago si impregni per qualche minuto. Su una teglia rivestita di carta forno appoggiare i pezzi di spago formando tanti raggi che si toccano al centro e ribaltare la pagnotta sul centro dei raggi. Prendere le estremità di un pezzo di spago e annodarli fra loro facendo un nodo che si posizioni sul centro della cupola del pane cercando di tirare abbastanza ma non troppo formando una piccola protuberanza nell’impasto. Procedere in questo modo per ogni pezzo di spago tagliando lo spago in eccesso ogni volta.

Cuocere per 15 minuti a 250° poi coprire con un foglio di carta alluminio e finire la cottura per 15/20 minuti. Si conserva in un sacchetto per pane o in un sacchetto di carta a sua volta in uno di plastica per una settimana circa.

Panettone con uvetta e canditi vegano

PER PER UN PANETTONE DA CIRCA 1,5 KG:

INGREDIENTI PER IL PRIMO IMPASTO:

  • 270g lievitino (ricetta qui)
  • 400g farina w400 (o manitoba o farina per panettone)
  • 100g zucchero bianco
  • 2 cucchiaini scorza di arancia essiccata (o scorza di due arance fresche)
  • 1 cucchiaino curcuma
  • 30g sciroppo d’acero
  • 200ml latte di soia senza zucchero tiepido
  • 70g burro vegetale
  • 30g olio di semi di girasole

INGREDIENTI PER IL SECONDO IMPASTO:

  • 200g farina w400 (o la stessa che avete usato per il primo impasto)
  • 70g zucchero bianco
  • 100g latte di soia senza zucchero tiepido
  • 50g burro
  • 125g uvetta
  • 125g canditi
  • farina q.b per infarinare i canditi

PROCEDIMENTO PRIMO IMPASTO:

Mettere lievitino, farina, zucchero, scorza di arancia e curcuma nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio versando a filo il latte tiepido lasciando che si formi un impasto. Aggiungere lo sciroppo d’acero e aspettare che l’impasto lo incorpori perfettamente, quindi aggiungere metà del burro sciolto quasi completamente in precedenza al microonde o a bagnomaria. Impastare pazientemente prima al minimo, in modo da non far fuoriuscire dal recipiente il burro, e successivamente a media velocità fino a quando il composto avrà assorbito tutto l’ingrediente, quindi aggiungere il resto del burro e procedere nello stesso modo. Una volta incorporato tutto il burro, ci vorranno circa 10 minuti, aggiungere l’olio di semi e impastare fino a completo assorbimento.

L’impasto sarà pronto quando sarà morbido, facilmente staccabile dalla ciotola e ben legato, tirandolo dovete sentire una pressione che lo tira dalla parte opposta a quella che state tirando voi.

Versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare delle pieghe a schiaffo, alzando l’impasto con le mani dal centro del composto e ripiegandolo su se stesso “schiaffandolo” sul tavolo: riprendere l’impasto dal centro, alzarlo fino a staccarlo dal tavolo e ripiegare i lembi su se stessi schiaffandolo. Procedere in questo modo, girandolo di 90 gradi se dovesse servire, fino a quando otterremo una cupola densa, liscia e omogenea che andremo a pirlare per rendere compatta e uniforme. Ungere con un filo di olio di semi il fondo del recipiente della planetaria e adagiare l’impasto pirlato al suo interno coprendo l’apertura della ciotola con la pellicola trasparente. (io ho usato un coperchio di silicone riutilizzabile e ha funzionato perfettamente)

Mettere a lievitare il contenitore a 26 gradi costanti per 10 ore circa. Io ho un lievitatore, quindi la temperatura è rimasta costante ma se utilizzerete il forno spento ma con luce accesa per la lievitazione vi consiglio di verificare precedentemente, magari il giorno prima, la temperatura che resta costante al suo interno senza aprirlo per più ore. Vi basterà mettere un termometrio digitale, anche di quelli che segnano il meteo, all’interno del forno e controllare dopo 3/4 ore che temperatura segna. Se possedete un termometro laser ancora meglio, misurate il centro del forno a distanza di ore per un paio di volte e avrete un’idea della temperatura sul quale tarare la vostra lievitazione.

Il panettone non dovrebbe mai lievitare a meno di 24 gradi per una perfetta lievitazione, ma in base alle vostre disponibilità dovrete variare il tempo di lievitazione statica. Se avrete una condizione di 24 gradi quasi sicuramente vi serviranno 12/14 ore prima di passare al secondo impasto; se avrete 28 gradi non superate le 8 ore e se avrete 30 gradi potrebbero bastarvi 5/6 ore. Sopra i 30 gradi rischia di inacidirsi il lievito e vi sconsiglio di pensare a questa opzione.

Trascorsa la prima lievitazione l’impasto dovrà aver raggiunto il bordo del recipiente o comunque essere triplicato di volume. Schiacciare l’impasto con le mani delicatamente e passare al secondo impasto.

PROCEDIMENTO SECONDO IMPASTO:

Per prima cosa mettere a mollo l’uvetta in abbondante acqua calda per almeno mezz’ora.

Aggiungere al primo impasto la farina e lo zucchero e impastare con il gancio versando il latte tiepido lentamente. Quando si sarà formato l’impasto aggiungere il burro sciolto precedentemente, in microonde o a bagnomaria, mettendo l’impastatrice al minimo della potenza. Lasciare che inglobi piano piano tutto il grasso e poi aumentare la velocità per staccare dalle pareti l’impasto e incordarlo.

Quando l’impasto risulterà ben amalgamato e liscio infarinare i canditi, con un cucchiaio di farina, e le uvette che avremo prima strizzato bene eliminando tutta l’acqua in eccesso, con un altro cucchiaio di farina. Aggiungere questi due ingredienti al composto e continuare a impastare fino a quando saranno perfettamente amalgamati e uniformi. Per incorporare uvette e canditi alla perfezione io trovo utile spegnere la planetaria ogni tanto, pulire il gancio dell’impasto, schiacciarlo bene sul fondo con una spatola e riazionare la planetaria. In questo modo il processo sarà più rapido.

Una volta incorporati gli ultimi ingredienti versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare ancora le pieghe a schiaffo con il procedimento spiegato sopra. Pirlare e adagiare il composto in un pirottino di carta da un chilo e mezzo o in una teglia di alluminio per panettone da 25cm di diametro. Se deciderete di usare la teglia di alluminio vi consiglio di imburrarla e rivestirla di carta forno, ritagliandola della dimensione del fondo e poi delle pareti, che si attaccherà perfettamente grazie al burro.

Praticare un’incisione a croce al centro della superficie dell’impasto grande circa 10cm x 10cm, io ho usato una lametta, cercando di incidere almeno 1cm in profondità. Io preferisco incidere il panettone prima della seconda lievitazione per due motivi: non rischio di sgonfiarlo praticando tagli troppo profondi prima di cuocerlo e perchè mi piace di più il risultato estetico finale praticando i tagli in questa fase. La cupola è più omogenea e carina esteticamente.

Mettere il panettone a lievitare a 26 gradi, o alla temperatura di cui disponete, per 4 ore circa o fino a quando la cupola del dolce arriverà al bordo del pirottino o della teglia. A me sono servite 4 ore a 26 gradi ma valutate voi in base alle vostre condizioni; deve essere un luogo senza spifferi e siate delicati nel inserirlo e nell’estrarlo prima di cuocerlo.

Quando sarà il momento di cuocerlo scaldare il forno a 170 gradi in modalità statico e solo quando sarà ben caldo inserire il panettone al piano più basso del forno, non appoggiato sul fondo del forno, chiudendo subito la porta. Cuocere per 15 minuti circa, o fino a quando la cupola sarà ben dorata, poi aprire il forno coprire il panettone con un foglio di carta alluminio e richiudere subito lo sportello. La cottura perfetta del panettone è quando il suo centro misura tra i 90° e i 94°. So che la ricetta tradizionale dice che la cottura perfetta è al raggiungimento dei 94° ma per il mio gusto e troppo cotto e preferisco finire la cottura a 90°. Questa ricetta racchiude tutte le mie considerazioni dopo svariati tentativi, quindi vi consiglio di provare entrambe le cotture e decidere qual’è la cottura che preferite. Siccome non tutti possiedono un termometro adatto io mi regolo con il profumo e i tempi. Questo panettone, con queste dosi e questo procedimento ha raggiungo i 90° dopo 1 ora e 15 minuti di cottura, mentre i 94 gradi li ha raggiunti dopo 1 ora e 35 minuti; valuta le tue condizioni e cerca di considerare se il tuo forno cuoce velocemente, lentamente, se di solito la cottura è uniforme e varia la tempistica. Ti consiglio di non variarla di molto comunque, considera che è un panettone dal peso notevole e ha bisogno di tempo per cuocere tutta la sua struttura. Se invece possiedi il termometro per cibi puoi inserire la sonda al centro del panettone dopo circa 50 minuti di cottura e aspettare che raggiunga i 90°/94°, se è un termometro che ha il display esterno al forno oppure se possiedi un termometro da inserire e poi rimuovere ti consiglio di farlo dopo la prima ora di cottura. Prima rischi di compromettere lo sviluppo del panettone e quindi la sua cottura omogenea. Un’altro consiglio per una cottura perfetta è imparare a riconoscerne il profumo: quando il profumo nella stanza sarà avvolgente, che non sappia di bruciato ma che vi ricorda quando aprite un sacchetto di panettone acquistato quello è un parametro che fa sperare a un’ottima cottura.

Una volta cotto, se avete scelto il pirottino vi consiglio di infilzarlo con due spilloni da maglia e capovolgerlo appoggiandolo a due pile di libri. In caso avete scelto la teglia vi consiglio di lasciarlo raffreddare 20 minuti nella teglia, dopodiche sfilarlo delicatamente senza schiacciare la cupola e togliere la carta forno delicatamente. Se la carta forno sembra rovinare il panettone staccandola lasciatelo raffreddare ancora 20 minuti. Una volta tolta tutta lasciatelo raffreddare su una gratella. Se avrete seguito tutti i passaggi e la cottura sarà perfetta non si abbasserà. Lasciare raffreddare completamente prima di tagliarlo o di imbustarlo.

Se volete conservarlo nel tempo, massimo un mese, per regalarlo o farne scorta vaporizzate la superficie del panettone con alcool per alimenti (quello bianco) e allo stesso modo spruzzare altro alcool all’interno di un sacchetto per alimenti trasparente. Inserire il panettone, togliere l’aria e sigillare con uno spaghetto metallico. Conservare il luogo fresco, non meno di 20 gradi, e asciutto per non più di un mese.

Se invece lo volete gustare nei giorni successivi alla cottura vi basterà conservarlo in un sacchetto per alimenti e chiuderlo con uno spaghetto di metallo o una pinza per biscotti dopo ogni occasione. In questo caso resta morbido e fragrante fino a 10 giorni.

Potete variare la tipologia di sospensioni a vostro piacimento, ma non potete variare dosi e ingredienti diversi dalla farcitura per ottenere un panettone come in foto. Ricordate solo di infarinare sempre l’ingrediente che avete scelto come farcia prima di inserirlo all’interno dell’impasto e avrete un panettone del vostro gusto preferito.

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Liquore alla liquirizia

INGREDIENTI PER 2 LITRI E MEZZO CIRCA:

  • 2lt acqua
  • 1,5kg zucchero bianco
  • 200g liquirizia pure in pezzi (o in polvere)
  • 1lt alcool

PROCEDIMENTO:

Preparare una pentola capiente adatta a contenere tutti gli ingredienti e versarvi al suo interno acqua, liquirizia, zucchero e portare a bollore; mescolare spesso e lasciare bollire per 30 minuti o fino a quando si sarà completamente sciolta la liquirizia senza lasciare pezzi. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare completamente, ci vorranno almeno 6/8 ore. A questo punto aggiungere l’alcool, mescolare bene il tutto e imbottigliare con l’utilizzo di un imbuto adatto.

Io utilizzo bottigliette da mezzo litro in modo che siano facili da confezionare e regalare magari decorandole con un bel fiocco e qualche piglia o pungitopo attaccato con la colla a caldo sul centro del fiocco, oppure potete incartarla con carta riciclata e un bel nastrino a tema o in un semplice sacchetto per vino. Se non intendete regalarlo ma lo preparate per voi va bene qualsiasi bottiglia che ha una chiusura con guarnizione o un tappo in sughero.

Vi consiglio di farlo almeno 20 giorni prima di regalarlo, o assaporarlo, perchè ha bisogno di un paio di settimane di riposo dopo essere stato imbottigliato prima di essere gustato.

È un regalo sempre gradito e sempre attuale, ed è perfetto per finire un pasto ricco o per sorseggiare un ottimo liquore in compagnia. Potrete produrne in quantità abbondante perchè si conserva in un luogo fresco e buoi fino a 5 anni.

Vi consiglio di gustarlo freddo da frigo o in un bicchiere ghiacciato; basterà mettere il bicchiere mezz’ora in freezer prima di versarvi il liquore dentro.